Tre grandi varietà bianche e una rossa

Greco, Fiano e Falanghina tre fantastiche varietà a bacca bianca di caratteristiche diverse e complementari; un grandissimo rosso versatile e immortale: l'Aglianico.

Il nostro stupendo territorio ha, da sempre, mostrato le sue eccellenti qualità nella coltivazione della vite, con un microclima e suoli variegati e di qualità che si sono espressi come ideali per l'insediamento di alcune varietà diversi milleni orsono. Queste viti fin da subito hanno trovato terreno fertile per la loro diffusione e con il passare dei secoli, si sono adattate in modo naturale a questo terroir divenendone naturalmente la massima espressione.

Oggi consapevoli delle qualità dei nostri vitigni autoctoni siamo a loro quanto mai riconoscenti, essendo fin dall'inizio della nostra attività più di un secolo fa, ricchezza e vanto della nostra qualità produttiva. In tanti anni di esprerienza abbiamo imparato che fare vino di qualità, non è una cosa semplice che si pụ improvvisare, i tempi della natura non sono quelli del singolo uomo. La fortuna essere in un grande terroir e trovare nei propri terreni grandi vitigni, uniti ad una la lunga esperienza in vigna ci ha permesso di ottenere prima di tutto uve e poi vini qualitativamente indiscutibili e ricchi di personalità.

Aglianico (sottotipo Taurasi)

Il vitigno Aglianico ha probabili origini greche (da ellenico) e sin dall'antichità è insediato nelle province di Avellino e Benevento e con sue diverse varietà clonali nella zona del Vulture. Il suo habitat ideale sono i terreni argilloso calcarei di origine vulcanica in zone di media altitudine e dalle forti escursioni termiche giornaliere. Ha foglia di media grandezza, pentalobata di colore verde cupo, grappolo compatto, cilindro-conico, buccia spessa, colore quasi blu e polpa acida-astringente ricca di tannini. I vini dal colore rubino intenso, con aromi pieni che ricordano proprio il terreno di provenienza e una vivace astringenza. E' la base dei grandi rossi da invecchiamento del Sud Italia come il Taurasi. Tra le migliori uve rosse d'Italia ha raccolta tardiva (fine ottobre inizio novembre).

Greco bianco

Vitigno a bacca bianca con foglia piccola, pentagonale e quinquelobata; grappolo grande e allungato, piramidale o cilindrico, alato e piuttosto compatto; acino medio-piccolo, ellissoidale corto con buccia molto pruinosa di colore verde-giallastro che tende all'ambrato se esposta a lungo al sole. E' un vitigno in vinificazione si ossida facilmente e produce un buon volume di feccia. Diffuso in diverse zone del Sud Italia, a causa delle sue caratteristiche, riesce ad esprimersi al massimo solo in pochi terreni ricchi di minerali, come quelli dell'areale del Greco di Tufo.

Fiano

Vitigno a bacca bianca. Ha foglia orbicolare, di media grandezza, trilobata o pentalobata; grappolo piccolo o medio, serrato, piramidale con un'ala piuttosto sviluppata; acino medio, con buccia resistente giallo dorata. Ha buona vigoria e dà ottimi risultati in terreni di argillosi. Matura tra fine settembre e inizio ottobre. Il Fiano è inoltre un vitigno che si presta bene alla lavorazione in legno e all'invecchiamento. Questo vitigno presenta delle delicate base aromatiche con richiami speziati e di frutta secca. Si adatta ai diversi climi con buoni risultati anche se i vini prodotti possono essere molto differenti.

Falanghina

E' una varietà semi-aromatica che si caratterizza per freschezza e acidità con piacevoli richiami olfattivi ai fiori della macchia mediterrana. Il vitigno matura nella seconda metà di settembre e viene generalmente vendemmiato agli inizi di ottobre. È mediamente produttivo, vigoroso, non molto omogeneo e richiede un clima caldo e asciutto. Ha un ceppo robusto, con tralcio di media lunghezza, poco ramificato, mentre la foglia è di media grandezza, trilobata, cuneiforme, quasi intera, di colore verde chiaro, con la pagina inferiore lanuginosa. Il grappolo è lungo, tronco-conico, mediamente compatto e alato; l'acino è piccolo, sferoide, di colore grigio-giallastro, con buccia spessa polpa croccante, dolce e acidula.