Giardini coltivati a vite
Tutto parte dai nostri vigneti, centro di un terroir di eccezione, vanto di una terra.
I nostri vigneti sono il nostro più grande vanto ed è da più di un secolo che li coltiviamo con grande passione per raccogliere i migliori frutti destinati a vini che emozionano. La nostra ricetta è semplice, niente di complicato: un terroir eccezionalmente vocato, i terreni più adatti, le colline meglio esposte al sole e ai venti, tanto, tanto lavoro ed esperienza.
I principi e la filosofia agronomica nati e sviluppatisi nel nostro vigneto "Bosco Faiano" vengono applicati a tutti gli altri nostri vigneti. L'utilizzo di opportune tecniche di coltivazione, la razionalizzazione della gestione fitosanitaria attraverso la scelta di condurre i vigneti in lotta integrata, la limitazione delle concimazioni azotate, la ricerca clonale e lo studio delle migliori situazioni ambientali per la coltivazione sono la strada principale per ottenere frutti e quindi prodotti di qualità.
Storie di famiglia: cosa hanno di particolare e unico i nostri tre vini a base aglianico?
L'aglianico è il più grande vitigno rosso da invecchiamento del Sud Italia e in Irpinia trova la sua massima espressione. Negli anni abbiamo capito, sperimentando che può prestarsi egregiamente alle vinificazioni più disparate dando sempre vini di grandissimo livello. Fu proprio questa evidenza ad indicarci la nostra originalissima strada che ci ha portato con il tempo a produrre tre vini a base aglianico così differenti uno dall'altro. In famiglia si è sempre discusso infatti su quale dovesse essere lo stile di produzione e su come esaltare al massimo la tipicità e l'esclusività del nostro aglianico.Già i due fondatori agli inizi del secolo avevo idee diverse: Florindo era per un aglianico rude, forte, alcolico, robusto, Ciriaco per un vino più elegante, raffinato, evoluto, equilibrato.
Dopo tanti anni di sperimentazione abbiamo compreso che non è possibile fare un vino che "accontenti" tutti i gusti, anche se di grandissima fattura perchè i gusti, fortunatamente, non sono tutti uguali. Ecco l'idea: fare tre vini a base aglianico, molto differenti, espressione dello stesso vitigno e delle sue grandi capacità, ma comunque diversi il più possibile per rendere felici quanti più palati possibile rimanendo comunque fedeli al nostro grandissimo vitigno autoctono. La nostra lunga esperienza ci ha fatto capire che occorreva partire dai vigneti e dalla vendemmia per poi completare l'opera in cantina.
Dal 2008 la soluzione è stata trovata, su uno stesso vigneto quello di Bosco Faiano, effettuare tre raccolte a distanza una dall'altra di 15 giorni per raccogliere uva con grado di maturazione differente e permettere di selezionare man mano i grappoli migliori che hanno per tanto anche maggiore capacità di resistere integri e sani sulla pianta.
Il Guaglione nasce da uve aglianico raccolte in leggero anticipo, poi la selezione per la Jumara in perfetta maturazione e in fine la selezione della selezione, quando l'annata lo permette, destinata al Taurasi. In cantina differenti procedure, tempi e temperature di fermentazione nonchè diversi affinamenti, completano l'opera e i nostri tre sinonimi di aglianico,dicono la stessa cosa ma in modo molto, molto diverso e parlano assieme di aglianico a 360°. Provare per credere!
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